Stanco.
Gli ultimi eventi mi hanno stancato parecchio.
Pochi giorni, molto cammino. Ma sono accadute cose davvero inconsuete.
Mai mi sarei immaginato di trovarmi al fianco di un tappo, un Halfling che pensa solo alle carote e alle sue capre. Non mi arriva neanche al ginocchio, ma ha una buona mira con le frecce.
Mai avrei immaginato di fare amicizia con uno stregone umano, sempre che sotto tutto quel lardo ci sia davvero un umano. Mi è simpatico, per così dire, soprattutto per la sua predilizione nella distruzione incondizionata.
C'è anche un mezzo-capra. Mi assomiglia solo perchè è ibrido anche lui. Ma lui "tiene le corna". E un caratterino che mi ricorda qualche mezzorco delle mie terre.
Combatto con loro. Forse solo per il gusto di avere qualcosa da fare. Ma in fondo è divertente.
Li ho conosciuti per caso. Si sono intromessi durante una mia piccola discussione con stupidi orchi.
Li avrei messi a tacere da solo, ma il ciccione ha deciso di abbrustolirli senza pietà.
Colpendo magistralmente anche il mezzo-capra, che è subito partito alla carica, lasciandolo in fin di vita.
Solo ora capisco che, dopo averlo bruciacchiato, lo stregone lo ha anche reso sordo.
Bella mossa. Forse è per questo che il caprone è scappato. Mah. Non erano fatti miei, e non lo sono tuttora.
Da allora mi sono unito in un bel viaggio verso una città degli umani, quella che si vedeva in fiamme dalla foresta. Mi son portato sulle spalle il panzone quasi morto fino a valle, seguendo la piccola halfling.
Un vecchio, una loro amicizia, ci ha scortati fino al palazzo nella città. Ma non mi han fatto entrare.
Non ho capito bene il susseguirsi degli eventi, ma Vesi, l'halfling, mi ha spiegato brevemente che cosa dovevano fare loro. Con parole semplici. Probabilmente mi ha preso per uno mezzorco stupido come un orco. Ho lasciato correre, non avevo motivi validi per prendermela.
Il compito era quello di fare la guardia.
FARE LA GUARDIA????
Capite?
Mah, io no, non sul momento.
Ne ho approfittato per recuperare le ferite e affilare l'ascia. La mia bella. Solo lei mi capisce.
Comunque far la guardia non ci ha portato a nulla. Come immaginavo.
Non è da una finestra che si sconfiggono i nemici ma sul campo.
Stavo per dirlo, ma poi mi sono guardato intorno e ho deciso di tacere.
Lo stregone dormiva come il vecchio e il tappo guardava dalla finestra.
Dopo l'ennesimo giorno di noiosa guardia ( forse solo il secondo, ma l'ozio è davvero deleterio per me ), arriva la notizia: avvistato il nemico.
Alla buon'ora.
Le nuove istruzioni son state più chiare. E anche quasi accettabili.
- Trovate i nemici
- Picchiate i nemici
- Eliminate i nemici
- Prendete tutto quello che trovate.
Beh.
Le regole nella mia lingua preferita, quella di battaglia.
Ci hanno però affiancato il capo delle guardie del settore sud della città con una decina di uomini.
Inutile dire che non mi è piaciuto nemmeno un istante questo Aramazio.
Non capivo come mai dovessimo scortare questi uomini in divisa. Di cosa avevano paura?
O forse eran loro a scortare noi?
Siam partiti alla ricerca del nascondiglio delle mani di Yartar, i banditi accusati di aver creato scompiglio nella città con incendi e saccheggi. Qualcuno ha anche detto di aver visto dei ratti mannari.
Blah, animali strani con carne insipida e filacciosa, neanche buoni per il pasto.
Non resto a raccontare ogni passo della "Allegra combricola degli idioti in armatura", sarebbe superfluo.
Posso dire che ci siamo addentrati nei vicoli del settore sud e che Aramazio, sua suprema simpatia, ci ha "cortesemente" convinti ad entrare in una casupola a cercare i banditi.
Puzzava di trappola, cosa che ho puntalmente detto.
E che, puntualmente, gli altri non hanno ascoltato.
Io e lo stregone ci siamo buttati dentro senza troppi problemi, seguiti da circa 5-6 guardie e Aramazio in persona.
Abbiamo trovato un gruppetto di banditi.
Asrmati di pugnale.
In una stanzina.
Znimolav, il panzone, è andato a nozze con questa disposizione. Si diletta nella diffusione di morte a base di coni infuocati. Grezzo, pittoresco e funzionale. A me è piaciuto.
Solo che il nostro amico "io sono il capo e comando io" si è dimostrato corrotto, come tutte le guardie.
Dopo i primi due colpi verso i banditi, si sono tutti lanciati contro di noi.
No.
Di me.
Mi han colpito duramente, non tanto fisicamente quanto psicologicamente.
Degli umani così stolti da lanciarsi contro un mezzorco. Tsk.
Il capo era forte però. Davvero. Per un attimo mi sono visto in mezzo ad una vera battaglia, con veri nemici e vero pericolo. Io contro i nemici. Io contro tutti. Io. Sono entrato in Ira.
Forse il poco spazio. Forse la troppa foga. Mi son lanciato con la mia fida ascia contro Aramazio, mancandolo clamorosamente un numero spropositato di volte. Era veloce, quel dannato soldato.
Nonostante le ferite, ho continuato ad attaccare, insieme con lo stregone.
Intanto abbiamo fatto fuori qualche guardia e qualche bandito. Alcuni mi han guardato e son scappati.
Bah, nemici li chiamano?
Znimolav è finito nuovamente a terra, mentre Vesi, allertata dai suoni, si è fatta avanti con le sue freccie contro il soldato.
E a quel punto, l'ho preso.
Con violenza.
E l'ho finito mentre era a terra.
Con estremo godimento.
L'ira svanisce, il mondo torna normale, i soldati son scappati.
Rimesso in sesto lo stregone siamo usciti.
Bello, mi son divertito.
Da un vicolo sentiamo ancora rumori. Zoccoli, sembra.
Zoccoli?
Girato l'angolo, il mezzo-capra. Veloce ad arrivare. Gli farei anche i complimenti, ma, essendo sordo....
Stava combattendo con due loschi figuri. Mezze tacche. Che son durati ben poco.
Beh, siamo nuovamente in 4.
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